COME FUNZIONA LA CARBOSSITERAPIA

TUTTO QUELLO CHE DOVRESTE SAPERE SULLA METODICA

COS’È LA CARBOSSITERAPIA

Il termine “Carbossiterapia” di per sé significa utilizzo di anidride carbonica (CO2) per scopi terapeutici. Oggi con lo stesso termine si può intendere:

  •  l’utilizzo di CO2 per via transcutanea, diffusione data dal contatto esterno con la pelle
terme

La prima accezione nasce nel 1930 in Francia presso la stazione termale di Royat dove nel trattamento di pazienti affetti da arteriopatie periferiche, è stata utilizzata CO2 per via transcutanea attraverso docce filiformi e bagni carbo-gassosi secchi o in acqua carbonica.

Per molti anni è stata effettuata solo in istituti termali perché questo trattamento necessitava di specifiche attrezzature per lo smaltimento del gas (CO2).

Gli effetti benefici a livello microcircolatorio hanno permesso un utilizzo di questo trattamento come supporto alle terapie convenzionali nelle arteriopatie periferiche, nelle flebolinfopatie, nelle acrocianosi e nelle lesioni ulcerative di diversa genesi, migliorando il trofismo dei tessuti e permettendo una migliore granulazione del fondo ulcerativo.

DALLE TERME…

  •  la somministrazione di CO2 tramite iniezioni sottocutanee, controllata da un device brevettato.
Iniezione

L’efficacia di questa terapia in campo termale spinge il nostro CEO Roberto Parmigiani a pensare che la CO2 potesse essere efficace anche somministrata per via intradermica. Da questo impulso parte lo sviluppo di un device che potesse controllare il flusso di gas che viene realmente iniettato sottocute, la variabile più importante per ottenere dei risultati scientificamente rilevanti.

Il primo device l’abbiamo chiamato Carbomed e l’abbiamo brevettato perchè è stato grazie a questa apparecchiatura che si è potuta dimostrare l’efficacia della Carbossiterapia per via invasiva in diversi ambiti di applicazione: vengono pubblicati numerosi studi scientifici in riviste accreditate e il termine “Carbossiterapia” inizia a diffondersi nel senso di “somministrazione sottocutanea di CO2 controllata da un device brevettato”.

Questa accezione è quella oggi più diffusa ed è ormai entrata nel bagaglio e nella pratica clinica in diversi ambiti della medicina funzionale ed estetica.

…ALL’AMBULATORIO

MECCANISMO D’AZIONE ED EFFETTI

COME FUNZIONA LA CARBOSSITERAPIA A LIVELLO FISIOLOGICO?

TESSUTO ADIPOSO

AZIONE MECCANICA
Il flusso di CO2 rompe le membrane delle cellule adipose con un’azione lipoclasica diretta, mantenendo vasi e tessuto connettivo indenni
AZIONE BIOCHIMICA
– Il maggiore apporto e rilascio di ossigeno a livello dei tessuti favorisce i processi ossidativi degli acidi grassi (enzimi in grado di sciogliere i grassi)

– L’aumento del flusso ematico locale riattiva il metabolismo cellulare innescando una maggiore richiesta energetica da parte del tessuto adiposo e quindi stimolando la lipolisi

SISTEMA LINFATICO

Aumenta la velocità di eliminazione dei ristagni liquidi, tanto da ottenere il ripristino dell’attività di drenaggio linfatico anche nei casi più severi (es. linfedema severo)

EFFETTO ANTALGICO

Non è ancora noto il meccanismo per cui la somministrazione di CO2 possa determinare l’effetto analgesico. Alcuni autori suggeriscono che si realizzi grazie a:

– Azione diretta con l’inibizione dei trigger point

Rilassamento delle fibrocellule muscolari degli sfinteri precapillari (dovuto all’aumento del flusso ematico) i cui recettori, venendo stimolati, hanno un’azione di feedback sul sistema nervoso centrale

– Influenze secondarie inibitorie sulle citochine

MICROCIRCOLO

AZIONE A BREVE TERMINE

– Inducendo vasodilatazione e migliorando l’azione di pompa sul sangue da parte delle arteriole, determina un aumento della velocità  del flusso ematico tessutale locale

– Determina un aumento della liberazione di ossigeno a livello tessutale (effetto Bohr)

AZIONE A LUNGO TERMINE

– Induce una angiogenesi mediata dalla liberazione di fattori di crescita

CUTE

AZIONE MECCANICA

L’iperdistensione dei tessuti sottocutanei operata dal flusso stimola il metabolismo dei fibroblasti, che produrranno più acido ialuronico, collagene e fibre elastiche: tutti questi fattori concorrono al miglioramento del tono e dell’elasticità della cute

AZIONE BIOCHIMICA

L’ossigenazione delle cellule della pelle le stimola a riprodursi più velocemente, cambiando la texture della cute e donandole un aspetto più luminoso

IL TRATTAMENTO

La Carbossiterapia NON è semplicemente una somministrazione sottocute di anidride carbonica in forma gassosa, bensì una metodica la cui sicurezza ed efficacia sono garantiti da molteplici fattori.

PRECAUZIONI

medico

Benché il trattamento sia poco invasivo e non richieda alcun tipo di anestesia, deve essere sempre eseguito da un medico, per garantire con la sua professionalità  una corretta diagnosi, l’attenzione prestata nella scelta dell’apparecchiatura, nella scelta del protocollo da utilizzare e nella sua personalizzazione.

È necessario monitorare e controllare costantemente il flusso reale del gas all’interno dei tessuti.

Il medico dovrà seguire dei protocolli di trattamento specifici e precedentemente testati scientificamente.

DURANTE LA SEDUTA

Innienzione

Si può sentire quando il gas cerca di “farsi strada” nel sottocutaneo, sensazione poco fastidiosa che diminuisce sensibilmente dopo i primi 2-5 minuti e che scompare in toto entro la prima ora dal trattamento

Sono molto rare, pari al 5% delle attuali casistiche, che scompaiono in pochi giorni. 

Tale dato, presente inizialmente nel 70% dei pazienti, è oggi parzialmente scomparso con l’introduzione del device CDT Evolution e di nuovi protocolli di trattamento.

In ogni caso invitiamo il paziente a comunicare al medico qualsiasi tipo di fastidio durante il trattamento, in modo che questi possa provvedere a modificare i parametri di somministrazione adattando così la metodica in modo da renderla più confortevole possibile. ​

QUANDO E QUANTO

clinica carbossi

La durata di una seduta varia da 10 a 30 minuti a seconda della patologia da trattare.

Un ciclo varia dalle 8 alle 15 sedute in base alla patologia da trattare, solitamente una o due volte a settimana, su indicazione del medico.

Essendo gli sviluppatori della metodica, non possiamo dare indicazioni precise circa il costo di una seduta. Sappiamo che chi lavora con i nostri device in Italia propone il trattamento ad un costo variabile di 80-120 euro a seduta. I costi possono variare a seconda dei protocolli integrati (pacchetto terapeutico).

PERCHÈ È SICURA

È UN GAS, MA NON PROVOCA EMBOLIA

CO2 Un gas che produciamo noi stessi

L’anidride carbonica è costituita da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno (CO2). (foto della molecola di CO2)

Ogni giorno il nostro corpo produce circa 450 litri di CO2 (da 200mL/min a 2L/min) come effetto della “respirazione cellulare”.

Circa il 70% delle molecole di CO2 che entrano nel sangue sono trasportate ai polmoni sotto forma di ioni bicarbonato disciolti nel plasma. Questo processo permette di mantenere la stabilità del pH corporeo e allo stesso tempo di scambiare la CO2 con l’ossigeno negli alveoli polmonari per poi espellerla con l’espirazione.

Per questo la CO2 è atossica: viene eliminata fisiologicamente attraverso i polmoni.

EFFERVESCENTE? NO, MEDICALE!

CO2 Un gas famoso in medicina

Se nel senso comune si pensa alla CO2 in termini di bollicine dell’acqua gasata, in medicina è da tempo largamente utilizzata perchè essendo un gas inerte e direttamente prodotto dal nostro organismo, è stato possibile utilizzarla in diverse tecniche, come negli interventi di chirurgia laparoscopica e negli esami di colonscopia.

Per essere utilizzata in ambito medico l’anidride carbonica deve essere prodotta da aziende specializzate che la rendano batteriologicamente pura, garantendone la sterilità: per questo si parla di CO2 medicale, atossica.

COSA SIGNIFICA AVERE UN BREVETTO…

…e perchè fa la differenza a livello terapeutico

L’efficacia terapeutica dipende strettamente dalla possibilità di controllare il flusso di gas all’interno del tessuto, quindi è evidente che la scelta del tipo di apparecchiatura da utilizzare fa la differenza.

Noi abbiamo brevettato questa possibilità: il software dei nostri medical device è brevettato per il controllo delle impedenze sottocutanee e intradermiche, modulando la somministrazione in tempo reale durante tutto il trattamento a seconda del grado di lassità o di compattezza del tessuto.

OLTRE LA BOMBOLA

La catena della sterilità

Oltre al gas è importante che tutto il sistema di infusione sia in condizioni di sterilità: prima di tutto una serie di filtri antispore purificano la CO2 da possibili contaminanti, successivamente le nostre macchine controllano costantemente la purezza del gas ed infine le microiniezioni vengono effettuate tramite un kit composto da un tubicino di erogazione dotato di un ago molto sottile (30G da 13mm) in confezione sterile usa e getta, per evitare il rischio di malattie emo-trasmissibili.

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